venerdì 27 settembre 2013

Corrispondenza dal fronte

Per M. come per ogni mamma, l’inserimento al nido della propria figlia di 9 mesi è un evento traumatico.

E per il papà?

Ore 9,00. Sono a lavoro. Tre documenti aperti in contemporanea sul desktop del pc. In video conferenza su skype. La mail in consultazione sul tablet.

La vibrazione dello smartphone mi avvisa dell'avvio di una conversazione tramite sms.
 Alcuni minuti dopo...
Passa qualche minuto e, distratto dalla videoconferenza, mi dimentico di controllare la risposta.
Dopo un po’, controllo il centro messaggi dell'iPhone. Nulla!
Trascorrono, invano, cinque minuti:
Finalmente, dopo un'attesa che a quel punto era diventata febbrile:
 Ma è moralmente giusto inviare al papà al lavoro un resoconto di tale realismo?
La peggiore risposta a questo punto, può essere solo il silenzio. E così è!

Comincio a pensare al peggio. Devo ricorrere a tutto l'ottimismo a disposizione e attendere fiducioso perché sicuro che “al fronte” qualcuno sta combattendo anche per me.

Passano 30 interminabili minuti ed un nuovo messaggio, finalmente, mi consente di comprendere quale è l’esatta situazione  sul campo.
E’ una ritirata. E’ chiaro che la truppa è demoralizzata. Dall’alto del mio grado di generale e condottiero, penso che le possibilità di vittoria siano ancora intatte.

E’ solo il primo giorno di inserimento!

Continua...

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