giovedì 6 dicembre 2012

Speciale Superquark

Rullano i tamburi e suonano le trombe. Si avvicina il momento della verità. Ed è Marta a ricordarcelo con una delle sue domande a bruciapelo. Papi, mi vorrete bene anche quando arriverà la mia sorellina (come notate, non riesce ancora a chiamarla per nome)? Non avendo capacità di sintesi (sarebbe bastato un semplice si) e avendo, al contrario, il difetto di dare risposte più complicate della domanda, ho provato a spiegarle quello che è, per me, il mistero dell'amore. Sai Marta, l'amore non è divisibile ma si può solo moltiplicare. Quanto più vogliamo bene a te tanto più vorremo bene ad Agnese e quanto più forte ameremo la tua sorellina ancor di più tu sarai al centro del nostro amore. Fulminato dallo sguardo allibito di M., seduta accanto a me, mi sono io stesso, immediatamente, chiesto che cavolo mai avessi voluto dire (non si dice cavolo, mi avrebbe ripreso Marta se avesse letto nei miei pensieri). Ormai la frittata era fatta. Mi ero spinto troppo oltre il limite del comprensibile (una spiegazione degna della peggiore brutta copia di Piero Angela nella famosa trasmissione "superquark") per non essere ricambiato con la più totale indifferenza da parte di mia figlia che riprende a giocare con le sue bambole. Giustamente ignorato, resto in silenzio, a fingere di non essermela presa. Dopo qualche minuto, Marta si avvicina e mi dice: Papi, ti voglio bene. È a mamma? chiedo io. Di più papi, di più! Tra poche ore, i "treindolceattesa" saranno "inquattro" e non mi resta che riflettere sulle lezioni apprese da Marta in questi nove mesi per provare ad essere pronto per nuove storie. Continua...