martedì 11 settembre 2012

Sul piede di guerra

Prima di andare a letto. Marta, hai fatto le preghiere? Ah no, papi. Se prego ancora l'angioletto, mi sa che mette un altro bambino nella pancia della mamma. Era inevitabile. Prima o poi doveva accadere ma non ci aspettavamo che succedesse ancor prima della nascita. Man mano che aumenta la pancia di M., si stanno facendo sempre più concreti i peggiori incubi di Marta: presto qualcun altro la spodesterà dal trono di figlia unica e verrà a contenderle l'attenzione dei suoi genitori. La controffensiva è aumentata di intensità nel corso delle ultime settimane. Ormai sul piede di guerra, Marta respinge con un no secco tutte le proposte di nome da dare alla sorellina e si rifiuta di avanzare delle candidature unilaterali. Spera forse che non chiamandola non venga fuori?. Ha adottato la tattica dell'"urlo improvviso" per spaventare il nemico e costringerlo alla ritirata. La regressione allo stato di lattante è l'ultimo degli espedienti che ha deciso di usare per sottrarre al potenziale usurpatore il campo di battaglia. A nulla sono valsi gli interventi dei nonni e degli zii che, ambasciatori di pace, hanno cercato di convincerla che nessuno mai potrà destituirla dal ruolo di principessa ufficiale della famiglia (essendo stata fino ad oggi, l'unico nipote di sesso femminile).Lo scontro è a tutto campo e la situazione sembra disperata ma quando M. stringe a se Marta e, accarezzandole i capelli, le appoggia la testa sul pancione, improvvisamente, mi rendo conto che è solo l'inizio di un lungo viaggio che farà di un incontro (forse) casuale una relazione di complicità tra le due sorelle che le accompagnerà per tutta la loro vita. Non era in fondo quello che M. ed io avevamo voluto quando abbiamo pensato ad un secondo figlio?

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