mercoledì 28 novembre 2012

Rewind

Come se fosse stato necessario prendere fiato, fare una pausa per ripensare a quanto successo, riavvolgere il nastro e tornare al giorno in cui l’”angioletto” ha esaudito l’inconsapevole preghiera di Marta, ho affidato le emozioni e gli avvenimenti di questi ultimi giorni alla futura memoria, senza provare a catturarli fissandoli in un racconto, seppur breve, di questo diario tenuto da quanto abbiamo appreso della lieta novella.
Ieri sera, ho accompagnato Marta a letto. Mentre le rimboccavo le coperte e prima di darle un bacio di saluto (alla fine della favola, ha imparato ad addormentarsi da sola), le ho confidato le mie ansie.
Sai, Marta, ancora pochi giorni è la tua sorellina sarà con noi tre.
Potrai finalmente vederla dal vivo e non più dalla foto sfuocata che abbiamo fatto mentre era ancora nella pancia della mamma.
Potrai finalmente chiamarla con il nome che, dopo una lunga odissea, abbiamo deciso di darle, Agnese.
Potrai aiutarci a farla crescere, essendoti allenata in questi anni giocando con le bambole.
Senza più temere di essere messa da parte, potrai farle i dispetti e litigare con lei come spesso ti è capitato di fare nei tuoi peggiori incubi.
Ascolterete, insieme, le storie che vi racconterà il papà e, quando avrai imparato, qualcuna gliela leggerai tu.
Con lei, d’estate, passeggerai nelle giornate di sole e, al mare, le insegnerai a nuotare e a far volare gli aquiloni.
Mamma (con il suo pancione) e papà, ancora più di corsa di quanto non lo siano stati in questi ultimi anni, ti promettono che sarai sempre al centro del loro amore.
Ma anche tu, se vorrai andare a vivere da sola, mi sa che non potrai senza fare i conti con la nuova arrivata e dovrai riprendere i tuoi “giochi sospesi” per condividerli con Agnese.
Insomma sarà una vita da supereroi e per affrontare i prossimi mesi, probabilmente, sarà necessario chiedere aiuto ad uno psicologo.
Ci siamo. Scaldiamo i motori!
Ora si è fatto tardi, papà va via. Buona notte, Marta!
Se il “passato è una terra straniera”, il futuro cosa sarà?

lunedì 19 novembre 2012

L'odissea del nome

Dove eravamo rimasti? Ah si, ricordo. Ancora in estate, abbiamo provato con il totonome tra amici e parenti, con il risultato di complicare ancora di più la scelta a causa del moltiplicarsi di suggerimenti e proposte. In realtà, M. ed io avevamo, in cuor nostro, scelto già da tempo il nome della sorellina ma avevamo deciso di fare in modo che passasse come candidatura spontanea di Marta.
Le abbiamo provate tutte. Abbiamo inutilmente passato in rassegna la biblioteca comunale per ragazzi allo scopo di scovare quei racconti che avessero come protagonista una bimba con il nome auspicato. Abbiamo interrogato Marta sui nomi di tutte le sue amichette, delle sorelle delle sue amichette e delle amichette delle sue amichette nella vana speranza che qualcuna potesse avere il nome prescelto e condizionare la scelta di Marta. Abbiamo chiesto ai nostri amici di farsi complici di questo tentativo di circonvenzione di minore, suggerendo elenchi di nomi artatamente costruiti in modo da far preferire, senza ombra di dubbio, quello da noi desiderato. Quando abbiamo capito che tutto sarebbe stato inutile e che quel nome non sarebbe stato designato in totale autonomia, abbiamo forzato la mano e lo abbiamo sottoposto al gradimento della primogenita.
Come da copione, la prima reazione è stata di totale rifiuto. Quello che per noi sarebbe stato il "nome per eccellenza", per nostra figlia non era nemmeno da prendere in considerazione per la sua sorellina. Scontro totale. Ci siamo affidati alle presunte buone relazioni delle nostre ambasciate in terra nemica: i nonni. Ma si sa che, nell'imminenza di una dichiarazione di guerra, i diplomatici si muovono ambiguamente con manovre di posizionamento a seconda della possibilità di vittoria delle forze in campo. Mai fidarsi!. Esito: rifiuto di ogni compromesso e richiesta di autodeterminazione.
Fino a qualche settimana fa, è sembrata una missione impossibile e tante sono state le sconfitte. Ad ogni nuovo tentativo, Marta ha risposto con un fitto fuoco di sbarramento e ha respinto eroicamente gli assalti.
Ad un certo punto, l'epica classica ci è venuta in aiuto e Omero con la sua Odissea ci ha suggerito l'idea di un "Cavallo di Troia". Sai Marta che per accogliere la tua sorellina dobbiamo sistemare la tua stanzetta. Dovrai essere tu ad ospitarla e ad occuparti di lei? Ci puoi aiutare a trovare un posto per le sue cose?
Credo che, in quel momento, capendo che avrebbe continuato a svolgere il ruolo da attrice protagonista, abbia deposto le armi e che, accogliendo il nome da noi proposto, abbia finalmente deciso di accettare l'idea del nuovo arrivo. Sappiamo che si tratta di un armistizio temporaneo e che gli equilibri geo-politici sono sempre molto delicati ma ci godiamo il tempo di pace, in attesa della prossima battaglia.
Ah si dimenticavo, volete sapere il nome? Non vi resta che aspettare le ultime righe dell'ultimo capitolo di piripicchioepiripacchio.

sabato 10 novembre 2012

Vita da pancione

Al telefono, a giornata conclusa, M. parla con la mamma e racconta la sua “vita da pancione”. <<Come al solito, passo da una notte insonne alla successiva, alternando disturbi da reflusso esofageo a disturbi da attaccamento morboso della primogenita. Oggi, lasciare Marta a scuola è stato possibile solo dopo averle dato risposte convincenti in relazione alla sua rivendicazione di pari opportunità rispetto al tempo trascorso da me con la sorella a causa delle oggettive condizioni legate alla gravidanza. Ho, poi, trascorso un'interessante mattinata in ambulatorio per i controlli e le analisi di routine, avendo così occasione di approfondire le problematiche e le criticità della sanità italiana. Nel pomeriggio, per consentirmi di andare in "libera uscita" a far la spesa, A. ha accompagnato Marta in palestra dove ha ritrovato gli amichetti di scuola con cui, seppur in un contesto diverso, ha proseguito l’animato confronto che contraddistingue le loro giornate in aula. Durante la cena abbiamo affrontato con Marta la questione della povertà e della fame che affligge numerose popolazioni del mondo. In serata, un veloce sguardo alla tv per passare in rassegna notizie e avvenimenti recenti che riguardano i protagonisti dell’attualità (Peppa Pig, il trenino Thomas, il pompiere Sem, Bob aggiustatutto ed altri) ha preceduto una rilassante e prolungata lettura, in attesa che Marta si addormentasse>>. Si sa M. è solita usare eufemismi. Pur consapevole di non poter essere interprete fedele del pensiero di una mamma alle ultime settimane di gravidanza, provo a tradurre. <<Non dormo e passo le notti insonne. Al mattino, nonostante la stanchezza e i dolori, devo trascinare Marta a scuola da sola perché mio marito, con la scusa del lavoro, si fa vedere qualche ora solo nel pomeriggio. Se potessi, la sera, la manderei a letto a furia di sculaccioni per tutti i capricci che fa a cominciare dal cibo per, poi, proseguire con la storia dei cartoni animati. Al massimo mi posso permettere una boccata d’aria per andare a fare la spesa>>. Se dovessi restituire la "sintesi perfetta" del pensiero di M., direi: <<Che palle, mamma!>>. Fino a quel momento in silenzio, la persona dall’altra parte del telefono, coglie al volo la situazione e, con ineccepibile capacità consolatoria, sprona M. nel tenere duro e guardare al futuro con serenità e ottimismo. <<Figlia mia, il meglio deve ancora venire…>>. Ma non è che il neo rieletto presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Obama, conosce la nonna?

martedì 6 novembre 2012

Si scaldano i motori!

Ci siamo. Il tempo dell'attesa sta per terminare. Restano ancora poche settimane e accadrà. Come ad ogni nuova partenza, quando la nave sta per salpare e l'aereo sta per decollare, si riscaldano i motori e l'equipaggio è chiamato a svolgere i servizi d'imbarco.
M. e Marta hanno fatto un giro in centro per acquistare l'occorrente da mettere in "valigia": le tutine per i primi giorni di "viaggio", il necessario per la permanenza della mamma in "cabina", varie ed eventuali. Per l'occasione, è stato preso un peluche che dovrà servire a Marta per sentirsi meno sola nelle notti di mare cattivo o di forti perturbazioni, in attesa che la sua compagna di viaggio la raggiunga in camera per dormire insieme.
Le nonne, in forte stato di eccitazione, competono nella fornitura di tutto quello che, a loro dire, manca a casa dei treindolceattesa (compreso cibi e vivande). Ciò che non è possibile spedire in voluminosi e pesantissimi pacchi (che puntualmente a causa del mancato recapito A. dovrà andare a recuperare negli uffici postali cittadini) è stato fatto caricare nel bagagliaio delle auto già in pole position sulla linea di partenza ed in attesa che si accenda la luce verde.
Anche i nonni, a ruota delle prime e rassegnati a lasciare per qualche giorno la propria casa e le inseparabili abitudini quotidiane, non riescono a nascondere l'emozione per quanto sta per accadere.
A., oltre che a scrivere i post del suo blog, è impegnato a smistare le telefonate dei parenti, gli zii tra i primi, che, approfittando dell'evento, si accodano al "viaggio" e stanno organizzando le proprie vacanze di Natale.
Non resta che attendere l'arrivo dell'ultimo passeggero in lista per dargli il benvenuto. A proposito, come si chiamerà? Questa è un'altra storia, una misteriosa indagine fitta di intrighi che stiamo seguendo su piripicchioepiripacchio.

sabato 3 novembre 2012

Buonanotte, Marta


Decise di toccare con un dito la luna. 
Attese che la notte iniziasse il suo turno di veglia. 
Nel silenzio, con il battito del suo cuore, bussò alla porta del cielo. 
A chi glielo avesse chiesto non avrebbe saputo spiegare come fu 
che, d'incanto, si ritrovò a dondolare su un'altalena
appesa alle stelle. 
Senza che nessuno la spingesse, salì il più in alto possibile 
e allungò il braccio...
Fu sorpresa dal canto di una dolce ninna nanna. 
Chiuse lentamente gli occhi. 
Strinse forte la mano della mamma. 
E cominciò a sognare.