mercoledì 14 agosto 2013

La prossima vacanza...

“Papi, ho deciso dove voglio andare il prossimo anno in vacanza!”. Siamo solo a metà delle ferie e Marta, come suo solito, pensa alla prossima cosa da fare. “E dove?”, stancamente le chiedo, aspettandomi qualche località più o meno nota. “Voglio andare nell’universo”, risponde. E’ già da un po’ che mi incalza con quesiti su stelle cadenti (una passione iniziata con il personaggio di uno dei suoi cartoni preferiti, La stella di Laura), sul sole e la luna (e del loro salutarsi ad ogni alba e tramonto, al cambio della guardia) e sulla rotazione della terra intorno al suo asse (tutta colpa di una recente lettura di un libro per bambini sul tema, regalo del nonno appassionato di quark, focus e trasmissioni simili). “E’ come ci arrivi?”. “Chiamo una stella, come fai tu quando telefoni al taxi. E le chiedo di portarmi nello spazio”. Il botta e risposta da il via ad una gara di immaginazione. Alloggiare in un albergo costruito su uno dei pianeti della galassia, scelto in internet prima di partire. Fare colazione in una dei tanti bar della Via Lattea. Spostarsi da un punto all’altro, salendo sul primo satellite di passaggio. Poi, come in ogni volo di fantasia, c’è sempre il momento di tornare con i piedi sulla terra e, sul più bello, il gioco si interrompe. “Papi, secondo te, cosa si fa in vacanza nell’universo?”. “Marta ma è come al mare da noi: un tuffo tra i buchi neri, una doccia di asteroidi e, infine, sdraiati a cavalcioni sulla luna per prendere la tintarella”. Marta, per nulla convinta della risposta, mi incalza: “Dai papi, non scherzare. Sul libro che mi ha regalato il nonno, ho letto che gli astronauti per muoversi nell’universo devono indossare una tuta e un casco. Quindi, papi, come facciamo a metterci il costume?”.

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