giovedì 8 agosto 2013

Ci vorrebbe un amichetta...

Dopo solo la prima giornata di mare, M. mi si rivolge con aria minacciosa: "Hai individuato una potenziale amichetta per tua figlia Marta?". In epoca di startup, chi sa se qualcuno ha pensato di realizzare un’app per mettere in "rete" i bambini in vacanza. Un social per la "ricerca" di amichette sulle spiagge e nei luoghi di villeggiatura. Potenziali utenti non i bambini ma i genitori bisognosi di tanto, tanto riposo. Non che si voglia stare sdraiati sotto l'ombrellone a leggere un libro (basterebbe riuscire a farlo anche con una rivista o un semplice quotidiano) ma che, almeno, non si sia costretti, con una mano, a costruire un castello di sabbia per la primogenita e, contemporaneamente con l’altra, a fare il bagnetto nel canottino alla seconda. Già molto sarebbe potersi dare il cambio: uno con la grande a giocare tra le onde, l'altro a dar la pappa alla piccola sotto l’ombrellone. Insomma, quasi sempre, la giornata al mare (con sveglia all’alba nel caso di neonata) si trasforma in un susseguirsi di incombenze, tra cui districarsi secondo precisi ruoli e responsabilità e rispettando una stringente tempistica. Vita da caserma si sarebbe detto in tempi di leva obbligatoria. O, più semplicemente, vita da papà e mamma, si può dire in tempo di vacanza. Immagino migliaia e migliaia di genitori che, dopo essersi registrati al più popolare dei social, la sera prima della partenza, geo-localizzano il luogo prescelto e inseriscono descrizione dei propri figli allo scopo di trovare in rete potenziali followers con cui farli giocare a racchettoni in spiaggia o farli girare in bici nei suggestivi paesini di montagna. Numerose altre potrebbero essere le utilità di tale social: individuare da subito i più antipatici della meta turistica prescelta (non parlo dei bambini ma dei loro genitori), i luoghi attrezzati dove portarli a giocare in totale autonomia e gli orari dei principali eventi organizzati localmente per i bambini. A voi sembra che si chieda molto? Che dopo un anno di lavoro, non sia concesso a tutti di godersi le meritate ferie in totale relax? Ad essere sincero a me sembra che questo social network dei sogni, per quanto possa essere funzionale allo scopo, finisca, però, per non tener conto della dura realtà a cui non possiamo sottrarci. A noi papà, poi in fondo, piace stare con i nostri figli e senza tutte le incombenze da compiere finiremo per annoiarci sotto l’ombrellone o stesi su un prato, alle prese con le tristi notizie dei giornali e privati della più grande delle aspettative di godimento nella pausa estiva, le coccole dei nostri cuccioli. Comunque la pensiate, adesso devo proprio andare. Marta mi chiama: “Dai papi, spegni il computer e vieni a giocare con me sulla riva”

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