lunedì 5 agosto 2013

Sciopero della fame...

Svezzata da qualche settimana, Agnese ha abituato il pubblico presente (nonne e zie) che assiste (spesso e gratuitamente) alle sue pappe a prestazioni di alto livello. Nulla e' lasciato nella scodella e gli astanti esaltano il campione con cori e tifo da stadio. Da alcuni giorni, Agnese, però, mostra segni di inappetenza. E' scattato l'allarme! Per giustificare lo scarso rendimento, numerose sono le motivazioni avanzate. "Lo stato di forma e'  sicuramente condizionato dalle alte temperature della stagione", dice la nonna. "E' sicuramente qualche virus preso in ritiro (riferendosi allo stato di eccezionalità che si vive in vacanza)", afferma con aria decisa e competente la zia, moglie di un informatore scientifico. Con aria dimessa, il nonno prova a sostenere una causa diversa: "Potrebbe trattarsi di...". Come accade sempre, le donne di famiglia, pero', gli levano la parola e gli impediscono di esprimere la "solita" motivazione dettata dal buon senso. C'è chi arriva, persino, a mettere in discussione l'allenatore/mamma: "Non ha più l'autorità dei primi tempi.  Le sta sfuggendo la situazione di mano". Io ho una mia personale teoria: Agnese comincia a far valere il proprio carattere. Come tutti i giovani campioni, quando l'allenamento si fa serio, si mostrano riluttanti alle regole di squadra. E' di questi giorni la decisione del mister (la mamma) e del suo vice (il papà) di darci sotto con la disciplina, ad esempio: niente cambio di campo di notte (passaggio dalla culla al lettone) ed esercizi sul tappetone (e non tra le braccia di chiunque passi). A queste imposizioni, Agnese sta rispondendo con un clamoroso sciopero della fame. Ma crede forse di poter cambiare casacca?

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