mercoledì 26 settembre 2012

Giornate olimpiche

Ultimi mesi di attesa e, con l'autunno e l'apertura delle scuole, riprendono le giornate scadenzate da una fitta agenda, quasi olimpica. Al mattino, il via con la "maratona" (ad ostacoli: colazione, toilette e scelta dell'abbigliamento) per arrivare in tempo a scuola. Poi, come nel pentathlon moderno, "immersione" in ufficio e, nel pomeriggio, "staffetta" con M. (più pancia) per riuscire contemporaneamente a fare la spesa ("galoppando" con il carrello tra uno scaffale e l'altro) e a riprendere Marta. Il rischio è di trovarla, unica rimasta in aula, ad aspettarti con la dada che avrebbe tanto voglia di "sfidarti a duello" (spada, fioretto o sciabola) per averla costretta a ritardare la sua tabella di marcia. In serata, non desidereresti altro che concludere con una gara di "tiro al bersaglio" per avere la possibilità di  restare quanto più immobile possibile. Marta, quasi come se fosse uno di quegli atleti cinesi o dell'est europa con (sospette) prestazioni fuori dalla norma, mi si avvicina e mi fa: Papi, vuoi giocare con me? Solo ora, capisco perché nell'antica Grecia i vincitori olimpici diventavano oggetto di ammirazione, immortalati in poemi e statue e fregiati di una corona di ulivo.



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