domenica 6 ottobre 2013

Fantasia versus Scienza

Primo pomeriggio. Ancora giorno pieno. La luna era alta in cielo, nonostante l’ora. Papi ma come è possibile?, mi disse Marta guardandomi perplessa. Le avevo sempre raccontato la storia del sole e della luna che, all'alba e al tramonto, si danno il cambio. Si salutano e si augurano, a vicenda, di svolgere un buon lavoro nel loro turno di sentinelle del mondo. O l’uno o l’altro. Un flirt che continua per l’eternità, senza possibilità di convivenza. Nei miei racconti non ho tenuto conto della verità scientifica di due corpi celesti che coabitano nella galassia e che, semplicemente, sono più o meno visibili quando con occhi puntati in alto guardiamo il cielo, a seconda delle fasi lunari. La domanda di Marta mi metteva spalle al muro: cedere alla scienza o arrampicarmi sugli specchi e provare a dare, ancora una volta, una spiegazione di fantasia. Indovinate un po’ cosa decisi di fare? Come se fossi stato chiamato a relazionare ad un congresso scientifico, mi detti il tono di uno studioso di fama mondiale. Marta, devi sapere che anche gli amori impossibili hanno la loro opportunità di realizzarsi. A volte la Luna e il Sole approfittano della distrazione del cielo e restano per un po’ a chiacchierare tra loro. Ed è così che, in quelle occasioni, è possibile vederli insieme. Un papà meno propenso a fantasticare, le avrebbe spiegato che la presenza contemporanea in cielo di Luna e Sole, di giorno, non è un'eccezione. Anzi, è vero il contrario. Ma il fenomeno scientificamente spiegato non sarebbe stato oggetto di questo blog nè mi avrebbe permesso di alimentare la curiosità di Marta e lasciarle cercare la verità da sola. Il suo naturale interlocutore, in questi casi, è il nonno, già citato come fan di trasmissioni di divulgazione scientifica. Opportunamente istruita, è, quindi, tornata alla carica. “Papi, il nonno mi ha raccontato la verità sul sole e la luna”. Ormai dovevo tentare il tutto e per tutto e non darla vinta alla scienza (ma soprattutto non dare soddisfazione al nonno): “Ah, si! Ma hai avvisato il cielo?”.

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