mercoledì 9 ottobre 2013

L'intervista in"sostenibile"

Tra un cartone e l’altro, a volte c’è il “rischio” di vedere qualche spezzone di telegiornale. Capita, allora, di commentare…Il tema è molto importante e Marta molto curiosa!

Marta: Papi, cosa significa raccolta differenziata?
A: Che ogni qualvolta buttiamo via qualcosa, dobbiamo stare attenti a separare i materiali di diversa natura: ad esempio, il legno, la carta, la plastica e i rifiuti alimentari. Ognuno di questi materiali va smaltito in modo diverso e, con adeguati macchinari, può essere riciclato.
Marta: Papi, fammi qualche esempio di cose riclicate.
A: Marta, si dice riciclate non riclicate
Marta: Va bene Papi, non fare il pignolo!
A: E’ semplice Marta. Pensa, ad esempio, al vetro. Quello delle bottiglie vuote, una volta raccolto può essere fuso e riutilizzato per fare altre bottiglie, anche se di minore qualità. Ancora, pensa alle suole di cuoio delle scarpe vecchie con cui si possono fare oggetti come cinture e borsoni.
Marta: Papi, ma come fai a separare i materiali nel caso del pannolino sporco di Agnese?
A: In quel caso si tratta di un rifiuto indifferenziato. Alcuni materiali non sono riutilizzabili facilmente e vengono portati in discarica
Marta: Papi, ma chi li deve portare in questa discarica?
A: La prima mossa spetta a noi. Ci sono due modi per farlo. In un caso, si raccolgono i rifiuti in sacchetti diversi e si portano nei diversi cassonetti, ciascuno con un colore diverso a seconda del tipo di rifiuto che deve ospitare. L’altro sistema è detto “porta a porta”. Noi lasciamo i sacchetti all’uscio delle nostre case e delle persone preparate per questo compito vengono a prenderli direttamente a casa e li portano via
Marta: Papi, ma se bussano alla porta, la mamma ha detto di non aprire a nessuno.
A: Dai, Marta adesso sei tu la pignola! In questo caso, le persone che vengono a prendere i nostri sacchetti sono mandate dal Sindaco della nostra città per aiutarci.
Marta: Non so, papi. Chiederò alla mamma!
Marta: Papi, posso fare un’altra domanda?
A: Si
Marta: Su, Papi non fare il permaloso
A: Dimmi Marta!
Marta: Quando l’altra sera mi hai impedito di vedere i cartoni per guardare il tuo telegiornale, ho sentito che alcune persone non volevano abitare vicino ad un termovalorizzatore. Ma cosa è un termovalorizzatore?
A: Immagina un gigantesco forno nel quale, spesso, finiscono tutti i rifiuti senza essere prima differenziati e trattati. Lo scopo è di bruciarli e con il calore che si sviluppa produrre l’energia con cui, ad esempio, illuminiamo le nostre case.
Marta: Ma se è così, papi, perché le persone non sono contente?
A: In realtà, questi forni oltre a produrre molto meno energia di quanto se ne sprechi per bruciare i rifiuti, producono cenere e fumi che inquinano la terra e sono pericolosi per la salute degli uomini.
Marta: Ho capito, Papi. Quindi il termovalorizzatore è come la nostra vicina di casa che, quando cucina, fa molta puzza e le torte che mi regala sono tutte bruciate.

Nessun commento:

Posta un commento